Psoriasi e integrità della barriera intestinale
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Numerose evidenze suggeriscono un’associazione tra la patogenesi di malattie infiammatorie croniche e l’alterazione della barriera intestinale.
L’aumentata permeabilità intestinale favorisce la traslocazione di componenti microbiche (LPS, DNA, tossine) che attivano una risposta infiammatoria locale e, se passano in circolo, anche sistemica. La contemporanea presenza di disbiosi e prolungata alterazione della permeabilità intestinale porta allo sviluppo di infiammazione cronica di basso grado, che è associata non solo allo sviluppo e/o aggravamento dei sintomi, ma anche alle comorbidità della psoriasi come obesità, insilino-resistenza, arteriosclerosi e NAFLD.
In un recente studio, sono stati arruolati 120 pazienti con psoriasi a placche, di età compresa tra 20 e 60 anni, con lo scopo di valutare l’esistenza di differenze nell’attività della patologia tra pazienti con alterata permeabilità e pazienti con normale permeabilità intestinale; la presenza e la severità di sintomi gastrointestinali in pazienti con psoriasi e alterata permeabilità intestinale; la concentrazione sierica di TMAO, un metabolica microbico, la cui concentrazione plasmatica dipende dalla funzionalità della barriera intestinale.
Mediante la misurazione della claudina-3 sierica, marker di permeabilità intestinale, i pazienti sono stati suddivisi in due gruppi, uno con permeabilità aumentata (68 pazienti) e l’altro con barriera intestinale funzionale (46 pazienti).
La valutazione dei sintomi gastrointestinali è stata effettuate mediante somministrazione di un questionario validato (Gastrointestinal Symptoms Rating Scale - GSRS).
La severità della psoriasi è stata valutata mediante indice PASI (Psoriasis Area Severity Symptoms).
Dallo studio è emerso che i pazienti psoriasici con alterata permeabilità intestinale presentano:
- un punteggio PASI più elevato (19,7 vs 10,3, p<0,001) - la severità della malattia è maggiore;
- marker di infiammazione sistemica più elevati, in particolare il rapporto neutrofili-linfociti (2,86 vs 1,71, p<0,001) e la proteina C reattiva (3,76 vs 1,92; p<0,05) - ci sono maggiori livelli di infiammazione sistemica;
- un punteggio GSRS più alto (3,20 vs 1,46; p<0,001) - frequenza e intensità dei sintomi gastrointestinali riportati dal paziente psoriasico (dolore e gonfiore addominale, diarrea) correlano con l’aumentata permeabilità intestinale,
- livelli circolanti di TMAO più alti (375,7 vs 119,4; p<0,05) - associati al rischio di sviluppare comorbidità della psoriasi, ma anche segnale di disbiosi intestinale (i livelli di TMAO si riscontano aumentati anche nel paziente con artrite psoriasica).
Questo studio, il primo che valuta clinicamente l’effetto dell’alterazione della barriera intestinale nel paziente con psoriasi, sottolinea l’importanza di trattare la permeabilità intestinale aumentata e la disbiosi nei pazienti con psoriasi, e di preservare la salute dell’intestino nei pazienti psoriasici con barriera intestinale integra.
RIFERIMENTO
Sikora M, Stec A, Chrabaszcz M, et al. Clinical Implications of Intestinal Barrier Damage in Psoriasis. J Inflamm Res. 2021;14:237-243. Published 2021 Jan 27. doi:10.2147/JIR.S292544